1. Nella individuazione di queste aree abbiamo semplicemente fatto riferimento ai risultati di queste elezioni e non ad un criterio geografico o a criteri geo-politici di cui è ricca la letteratura. Ciò premesso, nel Nord abbiamo compreso tutte le regioni settentrionali meno l'Emilia-Romagna. II Centro è la zona di tradizionale insediamento storico della sinistra (Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria). Il Sud comprende tutte le altre regioni. All'interno di queste tre zone esistono certamente differenze importanti. Al Nord, in alcune zone del Piemonte e della Liguria, la sinistra va meglio che nel resto di questa zona. Al Centro, in alcuni collegi dell'Emilia e delle Marche la competizione è più equilibrata. Al Sud, la Sicilia in particolare si stacca dalle altre regioni. In un quadro di insieme però le differenze tra le zone hanno assunto in queste elezioni una rilevanza maggiore delle differenze intra-area, anche per effetto del sistema maggioritario. Per un'analisi di queste elezioni in chiave di mappe geo-politiche si veda Natale (1994) e Diamanti D. (1994).
2. In realtà, il livello della soglia è influenzato anche da altri fattori. Cfr. D'Alimonie e Chiaramonte (1993). Sul come la soglia ha effettivamente funzionato in queste elezioni si veda Chiaramonte (1994).
3. Diamanti I. (1994), I Mezzogiorni, in Diamanti e Mannheimer (1994), pp. 127–134.
4. Il nuovo sistema elettorale italiano: quali opportunità?;D'Alimonie;Rivista Italiana di Scienza Politica,1993
5. Per quanto riguarda le ipotesi soggiacenti alla analisi dei flussi di voto individuali che si nascondono dietro i risultati aggregati la nostra posizione è riassunta nelle pagine del cap. 2 di Bartolini e Mair (1990).