Abstract
Questo studio investiga quali siano i punti di contatto tra il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche e lo scrittore svedese Hjalmar Söderberg nel romanzo di quest’ultimo Doktor Glas. L’articolo prende in esame due testi nietzschiani finora poco messi in relazione con l’opera söderberghiana, Über Wahrheit und Lüge im außermoralischen Sinne e Die fröhliche Wissenschaft, evidenziando gli influssi che il pensiero del filosofo tedesco ha esercitato sulla concezione del Doktor Glas. L’analisi prende le mosse dai concetti di menzogna e conoscenza così come formulati in Über Wahrheit und Lüge im außermoralischen Sinne e dal concetto di “morte di Dio”, identificando in quest’ultimo il crollo della metafisica nel pensiero filosofico europeo a partire dalla rivoluzione copernicana. Il saggio illustra come a questo cambiamento sia sopraggiunto lo svilupparsi di una nuova sensibilità tecnico-scientifica legata alla physis, cambiamento che vede nella figura del medico il suo massimo esponente. L’articolo mette dunque in luce come nel Doktor Glas il passaggio dalla metafisica alla physis venga rappresentato come un momento di crisi esistenziale, non avendo il medico la capacità di superare il trauma della perdita della metafisica. Quest’incapacità è causata dalla conoscenza, la quale se offre la possibilità di scoprire le menzogne usate dalla società, non consente però di trovare lo stimolo per superare la condizione di vuoto causata dalla “morte di Dio”. Söderberg fornisce dunque nel suo romanzo un’interpretazione pessimistica della crisi di Fin de siècle, inquadrando nella paralisi interiore del dottor Tyko Gabriel Glas e l’omicidio inconcludente del pastore Gregorius il fallimento del passaggio dal paradigma metafisico al paradigma della physis e l’impossibilità di superare la crisi tramite una metamorfosi nella condizione di Übermensch.