Abstract
In questo lavoro si ripercorrono alcune possibili interpretazioni dell’ekphrasis, da quelle classiche a quelle più innovative. In primo luogo, si cerca di superare definizioni che limitano la portata delle tecniche ecfrastiche, per rivolgersi verso prospettive più ampie che inglobino funzioni finora trascurate. Per andare verso questa direzione si separano i due momenti dell’operazione ecfrastica – l’ekphrasis-come-processo e l’ekphrasis-come-testo – e si leggono in chiave dispositiva. Successivamente si approfondisce la temporalità del dispositivo testuale ecfrastico, rileggendolo come forma di integrazione della simultaneità spaziale tipica dell’immagine e della processualità consequenziale tipica del segno verbale. Infine, si osservano da vicino due realizzazioni ecfrastiche di Sanguineti – Reisebilder 14 e Cose 2 – che presentano un’articolazione temporale degna di nota, in cui visualità e verbalità si confrontano in maniera tale che se da un lato vengono sollecitati gli elementi processuali latenti nella prevalente simultaneità dell’immagine, dall’altro alcune porzioni di simultaneità caratterizzante dell’immagine vengono integrate nella prevalente processualità del testo ecfrastico.
Subject
Literature and Literary Theory