Abstract
La realtà virtuale e la comunicazione digitale rappresentano aspetti significativi della vita contemporanea, che incidono in maniera significativa sullo sviluppo psichico individuale. Il rapporto tra reale e virtuale è spesso considerato nella prospettiva polarizzata di una opposizione alternativa, dove il reale è ciò che è autentico, mentre il virtuale è percepito come un mondo di finzione che ostacola le possibilità di sviluppo individuativo. L'autore dell'articolo, pur riconoscendo che questi rischi sono assolutamente presenti nell'uso pervasivo di strumenti tecnologici che caratterizza la contemporaneità, sottolinea però che per poter comprendere le esperienze di molti dei nostri pazienti, soprattutto dei più giovani, ‘nativi digitali', sia opportuno considerare il virtuale come un ampliamento della realtà, piuttosto che un'alternativa ad essa. L'autore affronta anche il tema della analisi online, provando, anche con il riferimento ad alcuni casi clinici, a riflettere su alcuni aspetti relativi in particolare al destino del corpo nell'analisi online e alla esperienza della presenza. 
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