Abstract
In questa rubrica viene presentato un breve e denso saggio psicologico di Paul Goodman, nel quale l'autore si confronta criticamente con la teoria freudiana della mente. L'argomento di Goodman in questo lavoro č la scissione tra sé e mondo, pulsione e oggetto: da ultimo, tra me e l'altro. A ciň egli contrappone la concezione (propria e di Perls) di un campo unitario dialetticamente strutturato; una concezione i cui punti di partenza egli ritrova continuamente nel lavoro di Freud. Nell'annesso commento al tema, Bernd Bocian accenna al fatto che l'odierna cosiddetta "relational turn" nella psicoanalisi venne anticipata da Perls e Goodman. In merito, un ruolo di grande importanza fu giocato dalla loro visione unitaria di quelli che Freud chiamava processi primario e secondario, cosě come dalla successiva continuazione, da parte di Perls e Goodman, della teoria e prassi delle correnti radicali della psicoanalisi. L'analisi del carattere di Wilhelm Reich si porrebbe in quest'ambito come una fase di transizione fra la tradizione della psicoanalisi critico-sociale e Fritz Perls.
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