Abstract
In questo commento sull'articolo di Bottaccioli & Bottaccioli (2024a) viene analizzato criticamente il ruolo di Franz Alexander nello sviluppo della psicosomatica contemporanea sia negli aspetti innovativi che nei limiti. Da un lato, Alexander ha contribuito a emancipare la spiegazione dei sin-tomi fisici dall'impostazione classica del primo Novecento irrigidita sul modello della conversione isterica e a promuovere organizzativamente il movimento psicosomatico internazionale, anche ita-liano. Dall'altro, i suoi limiti riguardano soprattutto l'impostazione teorica tipica della psicoanalisi novecentesca: l'adozione di un modello monodimensionale centrato sul conflitto intrapsichico e l'indeterminazione – necessaria per l'epoca – di un "fattore X" biologico come mediatore. Nel secondo Novecento si è invece affermato un modello di spiegazione centrato sul deficit (come per esempio l'alessitimia) e della complessità (modello biopsicosociale) in cui i vari fattori biomedici, psicologici e socio-culturali di moderazione assumono pesi relativi differenti nella spiegazione delle malattie fisiche e nella gestione clinica del paziente.
Reference18 articles.
1. Alexander F. (1946). La esperienza emozionale correttiva. Psicoterapia e scienze umane, 1993, 27, 2: 85-101 (trad. it. dei capitoli 2, 4 e 17 di: Alexander F., French T.M. et al., Psychoanalytic Therapy: Principles and Applications. New York: Ronald Press, 1946); edizione su Internet con una introduzione di Paolo -- Migone: www.psychomedia.it/pm/modther/probpsiter/alexan-1.htm).
2. Un New Deal per le terapie psicodinamiche: lo psicoanalista come burocrate di strada
3. Risposta agli interventi di Mauro Fornaro e Piero Porcelli
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Cited by
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