Abstract
Utilizzando il concetto di cultura dello stupro, configurato dalle femministe nel 1970, il contributo richiama l’attenzione su tre principali contesti: le irruzioni genitali sovrumane verso donne mortali ed immortali come temi ricorrenti della mitologia classica; il ruolo delle Fabulae di Igino nella società romana (i sec. a. C.-i sec. d. C.) e negli attuali licei italiani; una panoramica, nel quadro delle ricerche svolte, sulle strategie comunicative adottate dall’arte classica a quella contemporanea per il caso Danae. Funziona come una sorta di fermo immagine la memorabile fecondante pioggia dorata sulla ragazza che suggerisce, fra altro, ora la più spettacolare unione erotica ora un miracolo divino ora un atto illecito. Il focus forse ci aiuta a comprendere gli schemi mitologici riguardo alle violenze sessuali e a decifrare la familiare eredità dell’ideologia educativa sottostante alle opere didattiche-letterarie e alle attività artistiche.
Publisher
Ediciones Universidad de Salamanca
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