Abstract
La dicotomia luce-ombra presente nelle fonti relative al principato neroniano è nettamente a favore dell’elemento solare: se i due episodi della biografia di Nerone ambientati di notte dei quali è possibile proporre una lettura religiosa (partecipazione alle risse notturne e banchetto di Tigellino) possono essere intesi come un tentativo di ricerca di popularitas e come manifestazione dell’in dirizzo filellenico che il figlio di Agrippina avrebbe voluto dare al suo principato, la fulgida luce di Apollo, divinità augustea per eccellenza, viene utilizzata da Nerone come risposta ad alcuni dei momenti più bui del suo regno (matricidio, incendio, congiura di Pisone) e come espediente per enfatizzare il successo politico-militare-culturale (incoronazione di Tiridate, trionfo artistico) avvenuto grazie alla speciale protezione accordatagli da Apollo/Sole.
Publisher
Universidad Carlos III de Madrid