1. La popolazione comprende i sistemi bipartitici e di
pluralismo moderato indicati da Sartori (1976, cap. 6), più i suoi
sistemi a partito predominante, dei quali, peraltro, solo uno (Giappone)
conserva la qualifica nel periodo considerato, mentre gli altri
(Irlanda, Norvegia, Svezia) sono ormai passati fra i pluralismi
moderati.
2. II fatto è documentato dall'incapacità di
Rifondazione di fare il pieno dei voti moderati del suo schieramento nel
1994 e nel 1996 (tab. 5; Di Virgilio 1996). Ma, in generale, qualunque
sia la formula maggioritaria, nei sistemi bipolari le estreme soffrono
di un posizionamento spaziale sub-ottimale che ne indebolisce la
capacità contrattuale nei confronti degli alleati, e - a lungo andare -
può tradursi in crescente marginalizzazione.
3. Legnante G. (2000), Riforme istituzionali,
comportamento elettorale, e personalizzazione della Politica, paper
presentato al convegno annuale Sisp, Napoli,
settembre.
4. “Effective” Number of Parties